A Palermo le “Mani” di Quinn, messaggio di pace dalla Cattedrale

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Inaugurata a Palermo, sul sagrato della Cattedrale, “Give”, l’opera di Lorenzo Quinn, artista contemporaneo famoso nel mondo per le sue “mani” ed emblema della scultura figurativa. Simboleggia un messaggio di pace e coesione sociale. Sarà visitabile fino al prossimo 30 marzo 2021.


Erano presenti, tra gli altri, l’arcivescovo, monsignor Corrado Lorefice, il sindaco Leoluca Orlando, il vicesindaco, Fabio Giambrone, insieme agli altri assessori Mario Zito e Sergio Marino, monsignor Filippo Sarullo e padre Giuseppe Bucaro.


“Sono particolarmente orgoglioso di poter esporre questa mia opera a Palermo, in piazza della Cattedrale, luogo simbolo di fede e architettura – ha dichiarato Lorenzo Quinn -. Questa è una città che più di altre si distingue per la propria storia di luogo d’incontro e confronto tra culture diverse. Ringrazio il Comune, l’Arcivescovado e tutti gli Assessorati coinvolti per questa straordinaria opportunità; un grazie speciale al vicesindaco di Palermo Fabio Giambrone e un ringraziamento anche alla società Once srl per la direzione artistica. Spero di poter essere presto con voi, quando le condizioni lo consentiranno”.

“Palermo – ha sottolineato il sindaco Leoluca Orlando – si conferma capitale della cultura e delle culture. Di quella cultura e di quelle culture che uniscono, fanno dialogare, raccontano i singoli popoli e la loro storia in rapporto con gli altri. E grazie a ‘Givè confermiamo che bellezza, etica ed estetica sono indissolubilmente collegate, che l’una senza le altre non ha ragione di esistere o è vuota.

In questo Natale certamente diverso dagli altri, con questo ‘donò si rafforza la collaborazione e la sintonia tra Comune e Curia con un’opera che è in grande sintonia col cammino della città, delle sue istituzioni, della sua società civile”.


Organizzata anche nell’ambito delle iniziative sulle attività natalizie in città, l’assessore alle CuturE, Mario Zito, ha aggiunto che “in un momento così particolare, nel quale alterniamo continuamente sentimenti contrastanti, il dono, seppur provvisorio, dell’opera del maestro Quinn rappresenta un forte ed esplicito messaggio di speranza e di pace, un abbraccio alla Città di Palermo ed ai suoi abitanti. Qualunque intervento artistico contemporaneo provoca sempre dibattito e riflessione.

Vogliamo essere ‘fratelli tuttì e lo esprimiamo attraverso il gesto accogliente delle mani che accolgono e nel contempo offrono. L’installazione ci accompagnerà fino a marzo, in questi mesi decisivi che ci auguriamo siano i più fruttuosi per combattere l’attuale pandemia”.


“Abbiamo sposato l’idea di supportare, anche grazie alle maestranze comunali del Coime e dell’Area del Verde, questa iniziativa a conferma del fatto che il Comune in ogni sua articolazione, i suoi dipendenti, sono in grande sintonia con il messaggio di dialogo, di pace, di solidarietà che queste mani e questo albero esprimono”, hanno dichiarato gli assessori, Fabio Giambrone e Sergio Marino.


L’organizzazione strutturale della installazione dell’opera di Quinn è stata eseguita dal personale degli assessorati al Verde, Culture e Decoro urbano, con la collaborazione dell’Arcidiocesi.

Dopo il successo espositivo della scorsa estate, presso il Giardino di Boboli a Firenze, scelto da Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, l’installazione è stata collocata nella prestigiosa cornice della Cattedrale della città di Palermo, la città più aperta al dialogo del Mediterraneo.


“Give”, che simboleggia un messaggio di pace e coesione sociale, rappresenta il messaggio di dare, è stato spiegato nel corso della cerimonia di presentazione. Donarsi l’uno all’altro in maniera incondizionata. Un messaggio che, in prossimità delle festività natalizie, acquisisce ancora più forza in un anno messo a dura prova dalla pandemia mondiale. L’artista, apprezzato a livello internazionale, vanta un grande successo di pubblico e di followers che consente una veicolazione dell’immagine (in un momento in cui gli spostamenti personali sono fortemente limitati) nel mondo.

Dopo la famosa immagine delle grandi mani esposte a Venezia a CàSagredo, simbolo della preservazione di un patrimonio artistico dai disastri ambientali causati dall’uomo, e dopo la presenza del Maestro nella città di Firenze a sottolineare l’importanza del “Rinascimento” per l’arte figurativa, con Palermo si completa quell’abbraccio simbolico che l’artista vuole donare al suo Paese natale prima della definitiva collocazione di “Give” nella città dell’arte contemporanea, Pietrasanta.


La mano resta sempre al centro della sua opera, a simboleggiare la creatività, con una tecnica di scultura che va dai materiali nuovi a quelli sperimentali, come appunto nel caso di “Give” realizzata interamente in resina e materiale riciclato, proprio a voler trasmettere un contenuto che si basa sulla sostenibilità dell’ambiente.

La mano di un uomo si unisce a quella di una donna per trasmettere il valore del dare, un messaggio di pace rivolto all’umanità e simboleggiato da una pianta di ulivo. Pace per una terra martoriata dalle carestie, messa a dura prova dagli effetti della pandemia e minacciata costantemente da tensioni sociali e venti di guerra.

L’Opera fa parte di un più ampio progetto sviluppato in collaborazione con le Nazioni Unite che si concretizzerà con una esposizione al Palazzo di Vetro di New York dove una delle mani sarà di colore nero per condividere e rafforzare il messaggio “Black lives matter”.


“Sono estremamente orgoglioso di poter tornare a parlare a Palermo e ai palermitani attraverso il linguaggio universale dell’arte, con il progetto di Banca Mediolanum, Centodieci, che già ci ha fatti incontrare nell’anno in cui la città è stata Capitale Italiana della Cultura”, ha dichiarato Oscar di Montigny, Chief Innovation, Sustainability and Value Strategy Officer di Banca Mediolanum.

“Anche in questa occasione – ha aggiunto – siamo stati ispirati dalla convinzione che puntando sullo sviluppo del capitale culturale degli individui si possano trasferire quei valori e formare quelle coscienze che consentiranno loro di interagire in modo più virtuoso e inclusivo nel dibattito globale che si sta facendo sempre più serrato.

Investire in cultura per Centodieci significa produrre valore sociale, significa farsi amplificatore dei messaggi positivi della condivisione, dell’incontro, dell’accudimento e della gratitudine”.


La donazione dell’opera alla città di Pietrasanta è resa possibile grazie ad Halcyon Gallery.

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