Assistenza ai disabili. “Diritto inviolabile”

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Sulla vicenda che vede a rischio il rientro a scuola dei ragazzi con disabilità registriamo la reazione della consigliera comunale Viviana Lo Monaco (nella foto sotto)

I ragazzi con gravi disabilità rischiano di vedere negato il loro diritto al rientro nelle scuole superiori previsto per lunedì 1 febbraio.
Pare infatti che il servizio di assistenza all’autonomia sia bloccato per mancanza di fondi e a causa di rimpalli burocratici tra l’Assessore regionale Antonio Scavone e Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, nella sua qualità di Sindaco della Città Metropolitana.
Ringrazio i nostri portavoce all’ARS Roberta Schillaci e Nuccio Di Paola per aver richiesto con urgenza un incontro all’Assessore alla Famiglia, coinvolgendo sindacati e associazioni”.

“Ricordiamo – continua la consigliera Lo Monaco ‘ che la legge della Regione Siciliana n.10 del 20 giugno 2019 (Disposizioni in materia di diritto allo studio) all’art. 16 (Interventi rivolti ai soggetti con disabilità) afferma che: “La Regione, per assicurare l’accesso e la frequenza del sistema educativo, collabora con gli enti locali, le competenti istituzioni e gli specialisti del settore per assicurare la fornitura di specifici ed adeguati servizi di trasporto, di materiale didattico e strumentale, nonché dei servizi di assistenza specialistica previsti dalla legge n. 104/1992 e di assistenza igienico-personale, così come previsto dalla legge regionale 5 novembre 2004, n. 15 e dall’art. 6 della legge regionale 5 dicembre 2016, n. 24 e successive modifiche ed integrazioni”.
Ad agosto scorso, peraltro, la stessa Regione aveva comunicato di aver trasferito alle ex Province 12,7 milioni di euro per le attività di assistenza agli alunni con disabilità fisiche o sensoriali nelle scuole di istruzione secondaria di II grado, con particolare riguardo ai servizi di trasporto, di convitto e semiconvitto, ai servizi negli ambiti igienico-personale, comunicazione extra scolastica e autonomia e comunicazione.
Si tratta di servizi essenziali ai quali gli Enti Pubblici non possono derogare e che andrebbero programmati con grande anticipo. Nessuna ragione politica, amministrativa o economica può rendersi complice della mancata garanzia del diritto allo studio, configurandosi come violazione del principio di non discriminazione delle persone più fragili, creando disparità di trattamento tra gli studenti e ledendo la dignità della persona.