Boris Pasternak, lo scrittore che Google celebra oggi

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Basta cliccare sopra l’immagine del Doodle del giorno, qualsiasi essa sia e Google ci apre sempre mondi nuovi, personaggi più o meno conosciuti e storie spesso dimenticate.

Succede anche oggi: il Doodle di questo 10 febbraio è dedicato a Boris Pasternak, scrittore e poeta russo nato 131 anni fa e autore di opere immense come “Il dottore Živago“.

Boris Leonidovič Pasternak nasce nel 1890 in una famiglia di intellettuali di origine ebrea, da parte pittore impressionista e madre pianista. Cresce a contatto con Lev Tolstòj, Rainer Maria Rilke e del musicista Skrjabin. Dopo la laurea in Filosofia, lavora come insegnante privato e frequenta circoli e gruppi letterari del suo tempo.

Il suo esordio come poeta avviene con il gruppo cubofuturista. Quando inizia la Rivoluzione d’Ottobre, nel 1917, Boris Pasternak si trova a Mosca. Non si allontana da quel periodo storico, ma nonostante le correnti politicizzanti intraprese dai suoi colleghi, lui resta su temi legati alla natura.

Insieme alla poesia, piano piano, comincia a comporre anche autobiografie e a tradurre autori Shakespeare, Goethe e i poeti georgiani.

Nel 1943 e nel 1945, con Sui treni mattutini e Lo spazio terrestre, si dimostra molto più vicino alla politica, come solidarietà verso il suo popolo contro i nazisti. Ma non si è mai veramente schierato sui temi storici o politici del suo paese.

Tra il 1945 e il 1956 lavora a Il dottor Živago, il suo successo più grande e unico romanzo. La pubblicazione viene molto osteggiata dall’Unione Sovietica, bandita dal governo e diventa causa di persecuzioni intellettuali da parte del regine e dei servizi segreti. Solo nel 1957 l’opera arriva in Italia, pubblicata da Giangiacomo Feltrinelli, nonostante le pressioni arrivate dall’URSS e dal Partito Comunista Italiano.

Il libro viene poi trasposto in film con un cast stellare (Omar Sharif, Julie Christie e Geraldine Chaplin)

Nel 1958 riceve il premio Nobel alla Letteratura “per il suo contributo significativo sia alla poesia contemporanea che alla grande tradizione della narrativa russa”, ma Pasternak non si presenta alla cerimonia di consegna dei premi, a Stoccolma. E’ il 10 dicembre 1958.

All’inizio lo scrittore, ricevuta la notizia del premio, è grato e felice per l’avvenimento ma la stampa nazionale e internazionale cominciano ad attaccarlo, dandogli del traditore, minacciandolo di espellerlo dalla Russia e giudicando l’assegnazione del premio solo per scopi politici. Così Pasternak, al momento del ritiro del premio, rifiuta il riconoscimento per l’ostilità ricevuta dal suo Paese.