Conto alla rovescia per l’obbligo di green pass, ancora 8 milioni di non vaccinati

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A customer has his "green pass" checked at the entrance of a cinema in Milan, Italy, Friday, Aug. 6, 2021. The so-called Green Pass, required from Friday to access indoor dining, theaters, indoor swimming pools, gyms, museums and other gathering places is granted to anyone with at least one dose of vaccine in the last nine months, who has recovered from COVID-19 in the last six months or tested negative in the previous 48 hours. (AP Photo/Antonio Calanni)

Poco meno di 350 mila nuovi vaccinati con prima dose nell’ultima settimana e circa 8 milioni di non immunizzati, di cui tanti lavoratori. A pochi giorni dal 15 ottobre, data in cui entrerà in vigore l’obbligatorietà del Green pass per dipendenti pubblici e privati, la corsa degli indecisi al certificato verde al momento non ingrana marce veloci.

In vista di quella data però il premier Mario Draghi dovrebbe firmare indicazioni generali, sotto forma di un Dpcm, sulle modalità dei controlli per i possessori del lasciapassare, sia nell’ambito della pubblica amministrazione che per le aziende.

Non è escluso che una app possa essere messa a disposizione anche per gli altri settori del lavoro. Le indicazioni – così come succederà per la Pa – potrebbero prevedere controlli giornalieri e preferibilmente all’accesso in azienda, a campione (in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione) o a tappeto, con o senza l’ausilio di sistemi automatici.

Dal Governo, però, resta la fermezza su quanto già stabilito: i tempi di validità del passaporto verde a chi esegue i tamponi non cambiano e restano di 48 ore con test rapido e 72 con molecolare. Dunque nessuna ‘derogà o modifica delle regole all’ultimo minuto e quindi ai non vaccinati (esenti con certificato esclusi) toccherà adeguarsi.