Igor Scalisi Palminteri realizza tre interventi pittorici in Basilicata

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L’artista Igor Scalisi Palminteri travalica i confini della Sicilia e arriva in Basilicata per realizzate tre interventi pittorici che recuperano la tradizione religiosa lucana coniugandola con l’innovazione artistica del muralismo. Si tratta di tre interventi che si inseriscono nel progetto Synthesis, realizzato con il “Piano integrato della Cultura 2022”, finanziato dalla Regione Basilicata e attuato da Porta Cœli Foundation, presieduta da Aniello Ertico. La curatela del progetto è invece di Donato Faruolo.

L’azione coinvolge i comuni della provincia di Potenza di San Chirico Raparo, la cui amministrazione è retta da Vincenzo Cirigliano, e Armento, la cui sindaca è Maria Felicia Bello. I due comuni sono stati inseriti in un progetto per il recupero della matrice Italo-greca del monachesimo, che riprende anche le figure di due santi, San Luca e San Vitale. In particolare, San Vitale fu il fondatore dell’Abbazia di Sant’Angelo al monte Raparo, importante monumento nazionale che viene riaperto al pubblico proprio in questi giorni, con una serie di eventi seguiti a decenni di restauri. Entrambi i santi, inoltre, sono sepolti ad Armento.

L’intervento realizzato da Igor Scalisi Palminteri si sviluppa in tre azioni pittoriche: la prima, il ‘Dittico dell’Amicizia’, ha una specifica vocazione al muralismo ed è stata eseguita sul prospetto laterale dell Chiesa Madre di Armento. La seconda vede la realizzazione di due icone su due vecchie porte che saranno installate all’interno del museo civico del Comune. La terza azione pittorica, infine, prevede la realizzazione di uno stemma comunale su un pannello di legno: 

“Ho provato a dare al triplice intervento una coerenza stilistica tutta ispirata all’arte bizantina – spiega l’artista, che già quando vestiva la tonaca di frate cappuccino realizzava opere riconducibili a questo stile -, dal momento che in questo paese c’è una presenza rilevante della tradizione greco-ortodossa. Il lavoro è avvincente ma molto delicato perché mi confronto con una tradizione iconografica radicata. Nonostante ciò ho provato a dare una nuova immagine alle figure dei due santi e ho tentato di legare la storia con il contemporaneo, coniugando tradizione e innovazione”.

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Proprio questo connubio tra tradizione ed innovazione ha guidato l’ispirazione artistica di Scalisi Palminteri: “Sono venuto a contatto con persone molto accoglienti, più dipingevo – afferma riferendosi al Dittico dell’Amicizia – e più mi accorgevo di avere fatto un dipinto sull’amicizia, l’amicizia che esiste in una comunità. Ed è proprio questo il significato che lega i due Santi e i due cavalli che si guardano: l’atmosfera di questi territori, che trasuda cordialità e amicizia. I due Santi e i due cavalli che si scambiano sguardi amichevoli raccontano l’affetto di questa comunità, la pace di questi luoghi”. Infine, un dettaglio sulle figure dei due Santi rappresentate nel dipinto: “San Vitale e San Luca, monaci erranti, sono due Santi siciliani, uno di Castronovo, città gemellata con Armento, e uno di Enna. E’ molto bello da siciliano avere avuto in Basilicata la possibilità di raccontare queste due vite a delle comunità che, probabilmente, vedono per la prima volta realizzato un intervento di questo tipo. Sono quindi felice di avere dato grazie al muralismo una prospettiva diversa di interpretazione, coniugando la tradizione con l’innovazione”.

“L’intervento di Igor Scalisi Palminteri ad Armento – affermano Donato Faruolo, curatore del progetto e Aniello Ertico, presidente di Porta Cœli Foundation – si nutre di una specificità e di una pregnanza che raramente vediamo nel ricorso generalizzato alle arti nella dimensione pubblica: il suo lavoro è ponderato e atteso, sorprendente ma non inutilmente spettacolare, e si muove nel contemporaneo senza complessi, ma con un’autenticità che non passa necessariamente per la frattura. Un artista siciliano che riporta al centro degli immaginari condivisi di (e da) una piccola comunità la vicenda civica, e non solo religiosa, dei due santi Vitale e Luca, siciliani di matrice Italo-greca, qui sepolti, in un’operazione, quella del progetto Synthesis, che a diverse scale prova a rammendare i fili della storia”.