Ristoworld Italy: “pronta azione legale contro il governo.

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Richiesto l’azzeramento di tasse e contribuiti per i ristoratori

Ristoworld Italy, l’associazione di cucina, turismo e valorizzazione del Made in Italy avanza la richiesta di dichiarare il 2020 e il 2021 “anni fiscali sabbatici: e si dicono pronti a proteste e azioni legali se non saranno ascoltati.

Scrivono: “Basta considerare i ristoratori come untori della pandemia: RistoworldItaly, l’associazione di cucina, turismo e valorizzazione del MadeinItaly, pensa a una azione legale contro il governo. E con un documento, redatto dall’avvocato Giuseppe Emanuele Greco di Palermo, che ha assunto la tutela di cuochi e operatori della ristorazione (ma non solo) aderenti a Ristoworld, ha inviato le proprie richieste al presidente della Repubblica, al capo del Governo, a diversi Ministri e al presidente della Regione Sicilia”.

Tra le prime la richiesta di dichiarare il 2020 e il 2021, fino alla fine della pandemia, “anni fiscali sabbatici” per gli imprenditori gestori di pubblici esercizi con azzeramento e non soltanto sospensione, di tutte le scadenze fiscali specialmente di tasse e contributi non legate al reddito conseguito (Imu, Tari, diritti camerali, imposte di registro, imposte vidimazione, libri sociali, minimali Inps, ecc…).

Inoltre chiedono l’erogazione di indennizzi pari al 40% del fatturato mensile 2019 da corrispondersi mensilmente nel 2021; la proroga della sospensione del pagamento delle rate di mutuo fino a sei mesi dopo l’attribuzione del colore bianco alla regione della sede legale dell’impresa.

Inoltre viene richiesto di prevedere che il credito d’imposta locazioni del 60% sia automaticamente usufruibile dal proprietario senza che sia necessario il pagamento del canone da parte dell’inquilino; favorire l’occupazione nel settore riconoscendo un credito di imposta a favore delle aziende da calcolare in termini percentuali sugli stipendi corrisposti ai dipendenti cuochi, pizzaioli, personale di sala eccetera, in aggiunta allo sgravio contributivo totale.

L’obiettivo dichiarato nel documento redatto dall’avvocato è di «mettere in mora il Governo e costringerlo a un cambiamento di rotta radicale nei confronti del settore ristorazione e turismo, ridotto al lastrico dagli effetti nefasti di tutta una serie di provvedimenti che, muovendo dalla contingenza di bloccare una pandemia terribile, si stanno rivelando un boomerang per l’economia italiana. Garantire, dunque, e tutelare la salute pubblica senza forzare la Costituzione privando i cittadini del sacrosanto diritto al lavoro e alla famiglia».

L’associazione va oltre e nel documento scrive che disattese le loro richieste “non vi saranno ulteriori indugi a dar seguito a una azione legale ad ampio raggio per chiedere e ottenere il risarcimento di tutti i danni patiti” riservandosi il diritto di esercitare “ogni azione popolare, ogni forma di protesta organizzata utile e idonea per far comprendere a chi dimostra di essere sordo e confuso, che la Costituzione non distingue categorie diverse di lavoratori da tutelare”.

Il presidente di Ristoworld Italy, Marcello Proietto di Silvestro (nella foto): “I ristoratori non possono essere considerati degli untori. Siamo in grado di assicurare il diritto alla salute ai clienti e a tutti i lavoratori e di riaprire in tutta sicurezza, facendo ripartire l’economia italiana di cui la ristorazione e il turismo, espressione della nostra cultura regionale e nazionale, dal mondo invidiata, costituiscono due colonne portanti. Il Governo si impegni inoltre a ristorare adeguatamente il comparto e non a promettere elemosine che spesso non arrivano neanche: ne va in gioco la sopravvivenza economica di una parte produttiva indispensabile per la tenuta economica del Paese».