Tra racconto e leggenda, la storia dei pregiati rum Tabai: Del Diablo Cojuelo e Garras de Dragon

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“Nel mio ultimo viaggio in Repubblica Dominicana ho scoperto un vero e proprio tesoro. Io e un mio collaboratore ci siamo recati sul posto per lavoro. Non ci saremmo mai aspettati di imbatterci in una simile situazione”. A parlare è Otto Tabai, che racconta la storia di come è nata la rinomata etichetta Tabai, specializzata in vini e liquori di pregio.

“Era febbraio e, in Repubblica Dominicana, si festeggiava il carnevale nazionale. Una celebrazione che prosegue da secoli, in continua evoluzione. L’evento probabilmente più sentito dal popolo. A La Vega tutte le domeniche del carnevale persone di ogni età si riversano per strada tra danze, petardi, tamburi, fischietti e sfilate multiformi. Ma i veri protagonisti sono i diavoli satirici simbolo della città che tutti trepidamente attendono: i diablos cojuelos. Senza ombra di dubbio, il Carnevale Dominicano riporta l’uomo alla sua forma bestiale, esorcizza le paure e scioglie i freni inibitori”, prosegue Tabai.

“Durante il nostro soggiorno, alcune mie conoscenze ci consigliano di visitare una vecchia bottega del posto gestita da un’anziano signore. In un attimo veniamo trasportati in Cina. Ci accoglie un uomo con la barba lunga ed un bastone di legno intarsiato che lo sostiene nel suo incedere zoppicando. La sua pelle porta i segni del tempo e del sole. è lui il proprietario, ci dice prontamente in spagnolo e, davanti ai nostri occhi increduli che divagano sui draghi cinesi raffigurati sulle pareti della bottega”, inizia il suo racconto.

L’uomo è nato e cresciuto in Repubblica Dominicana, ci spiega, ma suo padre proveniva dalla Cina ed una volta giunto a La Vega si innamorò di una bellissima donna dagli occhi grandi e la carnagione olivastra, che sarebbe diventata sua moglie.  

“Il mio cuore è diviso tra due culture tra le più antiche del mondo” confessa l’anziano, prima di spiegarci il significato dei draghi: in Cina sono simboli di fortuna e potere, creature mitologiche buone e nobili, in antichità associati all’Imperatore.

“Dopo aver metabolizzato le informazioni ricevute, chiediamo di un liquore tradizionale dominicano di cui ci avevano tanto parlato: la Mamajuana. Considerata sia un elisir capace di guarire qualsiasi malattia che un afrodisiaco, per realizzarla vengono imbevute in miele, vino rosso e rum locale diverse spezie, erbe e cortecce d’albero. L’uomo ci fa cenno di seguirlo e prontamente ubbidiamo. Proprio sotto la bottega troviamo una buia cantina. Ovunque si posino gli occhi, solo grandi botti di Mamajuana, prodotto proprio da quell’uomo misterioso, in maniera totalmente artigianale. Dopo un’attenta degustazione, decidiamo di acquistarne alcune bottiglie”.

“Tempo dopo, fortemente ispirati dalle caratteristiche organolettiche del liquore, decidiamo di avviare una produzione di Rum che potesse trasmettere le tradizioni dominicane. Decidiamo, quindi, di realizzare due linee: Rum del Diablo Cojuelo (in due varianti di cui una extra strong) e Rum Garras de Dragón. La prima riprende lo spirito del carnevale dominicano rappresentando la maschera simbolo: “il diavolo zoppo”. La seconda ricorda proprio quel mondo che abbiamo conosciuto all’interno della bottega: si fondono, così, due culture: quella dominicana e quella cinese, tramite il simbolo del dragone e la vera natura selvaggia della Repubblica Dominicana rappresentata dalla sua flora e fauna” continua Otto Tabai. 

“Abbiamo, dunque, voluto porre l’accento su questioni oggi più che mai di rilievo: il cambiamento climatico e i conseguenti rischi che specie animali e vegetali stanno correndo. Garras de dragón è realizzato anche in una variante proveniente dalla Costa Rica, in cui sono rappresentate la flora e la fauna del luogo”, conclude il racconto delle origini della sua etichetta Otto Tabai.