Inaugurazione anno giudiziario a Palermo: mafia e corruzione in aumento

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 “L’Anno Giudiziario che ci apprestiamo a inaugurare si apre da un lato con la consapevolezza della persistenza dell’emergenza sanitaria con la quale saremo purtroppo costretti a convivere forse ancora non per breve tempo e dall’altro con la speranza che sia stata finalmente avviata, partendo proprio dai danni umani e sociali causati dalla pandemia, una vera e propria rifondazione della Giustizia”.

Ad affermarlo stamani il presidente della Corte d’Appello di Palermo, Matteo Frasca, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Le denunce per reati contro la pubblica amministrazione segnalano un lieve incremento (da 3.799 a 3.832), le concussioni sono aumentate da 12 a 19 e le denunce per corruzione sono cresciute da 81 a 84.

Mentre si registra una diminuzione delle denunce per peculato da 104 a 82, a preoccupare sono le truffe e le accuse di indebita percezione di contributi, finanziamenti concessi dallo Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione europea.

Cosa Nostra continua, sempre secondo il presidente della Corte d’Appello, ad esercitare il suo “diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, imprenditoriali e sociali del territorio”. Situazione diversa invece quella riguardante la mafia nigeriana che “a seguito delle numerose condanne al termine del rito abbreviato e dell’applicazione di misura cautelare detentiva ad alcuni membri del vertice nazionale della associazione Black Axe, si può ritenere ‘smantellata’ la cellula associativa radicatasi a Ballarò”.

Presente anche il consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura, Nino Di Matteo, secondo cui “La giustizia italiana ha perso notevole credibilità negli ultimi anni, a causa degli intrecci con le forme di potere da parte di alcuni elementi che ne fanno parte. È quanto mai opportuno invertire la rotta, ribadendo l’indipendenza della magistratura da ogni forma di potere e distinguendo i magistrati dediti alla legalità da quelli ancora legati a logiche politico-economiche”.

Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “È stata un’importante occasione di bilancio nell’azione di contrasto ad ogni forma di illegalità e anche un richiamo al senso di responsabilità di tutti, della società civile e delle istituzioni nel ricordo del trentennale delle stragi del 1992, che hanno costituito uno dei momenti più bui della storia del nostro paese. Ma da quel 1992 è poi nata una forte ribellione sociale alla violenza di Cosa Nostra che è stata fondamentale nel cammino di liberazione di Palermo dal governo della mafia”.