Liti, bugie e tradimenti: Palermo protagonista di C’è Posta per Te

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La seconda puntata di C’è Posta per Te, in onda ieri sera (sabato 23 gennaio), ha visto protagonista una famiglia di Palermo.

A partecipare al programma è Teresa, madre di Vincenzo, Veronica e Chiara.

Accompagnata da due dei suoi figli, è ospite di Maria De Filippi per riallacciare i rapporti con Chiara e il marito di lei Giuseppe, con cui non hanno rapporti da 9 anni.

I fatti sono questi: nel 2010 Vincenzo afferma di aver visto il cognato, Giuseppe, in macchina con un’altra donna. Così informa la sorella. Teresa e Veronica non sono però d’accordo con la decisione in quanto ai tempi Chiara era in dolce attesa.

Giuseppe si difende, negando l’accaduto e mostrando la crepa presente nei rapporto tra cognati.

Viene fuori un altro motivo di scontro: Teresa ha dato dei soldi a Vincenzo, a seguito di una vendita di un immobile, poiché il figlio aveva problemi economici.

Questo gesto non viene visto bene da Giuseppe e Chiara e i rapporti della famiglia si sgretolano ancora di più.

I due così lasciano la città e si trasferiscono a Vicenza, tagliando completamente i rapporti con il resto della famiglia.

Da nonna e madre Teresa prova a far leva sui sentimenti della ragazza e del genero.

Maria De Filippi cerca sempre, con il suo solito tono pacato e gentile, di intermediare tra le due donne.

Ma mentre da una parte c’è una mamma che vuole riallacciare i rapporti e mettere da parte vecchi rancori, dall’altra parte della busta Chiara è irremovibile e li attacca duramente.

Accusa la madre di non essere mai stata tale, di essere anaffettiva, di non averla mai aiutata, di averla considerata sempre una figlia di serie B e di aver rinunciato ai suoi sogni (e ai suoi studi) per colpa sua.

La sorella Veronica prova a difendere la madre ma Chiara è ferma nella sua posizione.

Continua a parlare e si scoprono altri dissapori.

Si tesse una tela intricata di tradimenti, gelosie e bugie.

Chiara accusa la famiglia di averla ingannata, di non averla mai aiutata.

Parla di cartelle esattoriali, di ufficiali giudiziari a casa, firme falsificate in banca da parte dei suoi.

Alla fine la busta si chiude, lasciandoci un po’ con l’amaro in bocca, per una famiglia distrutta per denaro e incomprensioni.