Museo Pasqualino: il 2022 tra spettacoli di pupi, presepi meccanici, mostre e ProgrammAzione

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Proseguono gli spettacoli quotidiani al Museo Pasqualino con le avventure dei paladini di Francia ogni lunedì alle 11, e da martedì a sabato alle 17 (non andranno in scena gli spettacoli mercoledì 5 e giovedì 6 gennaio).

Le storie degli spettacoli sono tratte dalla Storia dei paladini di Francia di Giusto Lodico: le gesta di Carlo Magno, Orlando e Rinaldo, ma anche quelle di numerosi guerrieri, sorprenderanno il pubblico con prodigi, magie e colpi di scena. E sullo sfondo, storie d’amore e tradimenti e l’epica guerra tra Cristiani e Saraceni.

Fino al 6 gennaio 2022, il Museo delle Marionette ospiterà la proiezione del film-documentario Presepi meccanici cechi, prodotto dall’Istituto culturale ceco di Milano e con il patrocinio del Consolato ceco di Palermo.
Il documentario, che verrà trasmesso in loop nel televisore all’ingresso, a colori e della durata di circa 35 minuti, in italiano, darà la possibilità di conoscere l’arte dei presepi meccanici, eccellenza della Repubblica Ceca. In primo piano le opere di quattro presepisti che hanno realizzato veri e propri capolavori.

C’è tempo fino al 9 gennaio per aderire a ProgrammAZIONE, la call for proposal attraverso cui il Museo delle Marionette chiama a raccolta il mondo della cultura per la programmazione delle attività del triennio 2022-2024.

L’iniziativa rientra in una strategia di gestione che mira a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030, in coerenza con i principi della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003 e con quelli della Convenzione di Faro, ratificata dall’Italia nel 2020.

Sei gli ambiti di intervento previsti: ricerca, editoria, teatro, mostre e arte, formazione e sponsorizzazioni. L’obiettivo è contribuire allo sviluppo della partecipazione democratica e della responsabilità sociale, promuovere la diversità culturale, la comprensione reciproca e la coesione sociale attraverso: l’ampliamento della programmazione, la diffusione della cultura, del teatro e dell’arte sul territorio nazionale e internazionale, la cooperazione e l’incentivazione di reti artistiche, scientifiche, culturali ed operative, l’innovazione, l’assunzione al rischio culturale, il riequilibrio territoriale e lo sviluppo di offerte anche nei piccoli centri o nei territori svantaggiati.

C’è tempo invece fino al 23 gennaio per visitare la mostra “Inferno. Una topografia del Male”, ideata da Jean Clair e curata da Jean Clair e Laura Bossi, alle Scuderie del Quirinale. Un racconto corale di bellezza e suggestione che parte dalle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante per indagare l’inferno.


Una narrazione che vede coinvolte anche le marionette del Museo Antonio Pasqualino, ospitate dalla Sala 6, con i personaggi del mondo diabolico allestiti in un tipico teatrino. 

La cultura popolare espressa dal teatro dei pupi, infatti, trabocca di figure magiche (il più delle volte connotate da un trucco marcato, vestiti appariscenti, oggetti misteriosi e contraddistinti sulla scena da movimenti rotatori). Il diavolo viene chiamato nei modi più disparati: Mastru Paulu, lu cucinu, Satanassu, Bezzebbù, Lucifaru e Malagigi e rappresentato con attributi precisi: corna, ali, gambe caprine. E, a corredo, rumori di catene, grida, lamenti; elementi fortemente evocatori dell’universo dantesco.