Netflix (ri)lancia le Winx ed è un successo

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© Fate Netflix Instagram Account

E’ il 28 gennaio 2004, su Rai 2 arriva un nuovo cartone. La produzione è italiana, ideata da Iginio Straffi e prodotta da Rainnbow, in co-produzione con Rai e Nickelodeon. E’ Winx Club e di lì a poco raggiunge le vette del successo, venendo distribuita in 150 paesi.

Dopo dieci serie, tre film, musical e spettacoli, la scalata continua ma stavolta a fare la magia è Netflix. Una produzione originale affidata a Brian Young (The Vampire Diaries, ndr), creata da Archery Pictures Production, in associazione con Rainbow: sei episodi in live action della serie, debuttata il 22 gennaio e subito nella top 10 delle produzioni. Non solo in Italia.

Al centro della storia c’è una giovane fata, Bloom, e le sue amiche Stella, Flora, Tecna e Musa. Le Winx studiano e vivono presso la miglior scuola di aspiranti fate dell’Oltre Mondo, Alfea. Una simil Hogwarts, dove seguono lezioni, affrontano pericolosi avversari per salvare il Mondo magico e vivono i loro drammi d’amore.

La nuova versione cambia nome in Fate: The Winx Saga, lasciandosi alle spalle il mondo incantato dedicato alle bambine degli anni Duemila e proiettandosi nel mondo dei teen drama e ad un pubblico più adulto. I protagonisti si muovono in un mondo che mixa Harry Potter ad Hunger Games.

Troviamo sempre Bloom, con Stella e Musa ma senza Flora e Tecna. Nel gruppo, al loro posto, ci sono ci sono Aisha e Terra, con non poche critiche da parte dei fan. E un cambio di target e pubblico, ovviamente, porta un cambiamento di tematiche ed il modo di affrontarle.

Si parla di omofobia, sessismo, bodyshaming, anche se non in modo eccellente. Gli studenti sono veri sedicenni con i problemi reali della loro età, confusi, spensierati, a volte oscuri. E la serie rispecchia tutto questo sia nel modo di raccontare che nel modo di mostrarsi.

I fan fedeli del cartone originale potrebbero storcere un po’ il naso nel vedere la nuova versione, eppure, nonostante qualche incongruenza, il successo della prima stagione ha convinto Netflix a pensare alla lavorazione di una seconda stagione.