Palermo resta in zona rossa, dagli spostamenti alle visite ai parenti: cosa si può fare

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Dopo ore di trepidante attesa per il passaggio dalla zona rossa a quella arancione, il governatore Musumeci ha stabilito che Palermo resterà in zona rossa fino al prossimo 28 aprile dal momento che il “parziale miglioramento dell’andamento della diffusione del contagio del coronavirus” non è ancora sufficiente a far diventare il capoluogo siciliano color arancione.

Gli ultimi dati relativi ai contagi nel capoluogo siciliano e provincia segnalano un calo dell’indice di positività a 223 casi su 100 mila abitanti, il che è al di sotto del limite previsto per la zona rossa. Tuttavia per l’ultima parola si è attesa la nuova ordinanza del presidente della Regione. Era infatti prevista la scadenza della precedente ordinanza del governatore Musumeci che aveva posto tutto il Palermitano in zona rossa fino al 22 aprile.

“La relazione sanitaria dell’Asp di Palermo ha evidenziato un parziale miglioramento dell’andamento della diffusione del contagio nella Provincia palermitana, anche grazie alle misure contenitive adottate con la mia ordinanza di due settimane fa. Non si rende necessario, quindi, mantenere la zona rossa per l’intera Provincia”, ha comunicato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

Oltre a Palermo restano in zona rossa anche Bagheria, Casteldaccia, Partinico, Giardinello, Borgetto, San Cipirello, Misilmeri, Baucina, Villafrati, Mezzojuso, Carini, Torretta, Cinisi, Termini Imerese, Lascari, Alimena, Giuliana, Santa Cristina Gela, Piana degli Albanesi, Villabate, Monreale e Belmonte Mezzagno. Ulteriore proroga di zona rossa, sempre fino al 28 aprile, sarà disposta anche per i Comuni di Acquaviva Platani in provincia di Caltanissetta e Lampedusa e Linosa nell’Agrigentino. Inoltre saranno istituite nuove zone rosse per i Comuni di Cattolica Eraclea in provincia di Agrigento, Gela nel Nisseno e Randazzo in provincia di Catania, a partire dal 24 aprile fino al 5 maggio incluso.

SPOSTAMENTI – In zona rossa sono consentiti esclusivamente spostamenti: per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma); il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione. Gli spostamenti per far visita ad amici o parenti autosufficienti e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute sono invece vietati. Vietati, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. È consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

ATTIVITA’ E SPORT – È consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale, mantenendo la distanza interpersonale di due metri. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

RISTORAZIONE – Per le attività dei servizi di ristorazione resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice ATECO 56.3 (bar) l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18. Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona (Barbieri, parrucchieri, centri estetici chiusi).

SCUOLE – È assicurato in presenza lo svolgimento: dei servizi educativi per l’infanzia (nidi e micronidi, sezioni primavera e servizi integrativi quali spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare comunque denominati e gestiti); dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia (materna); dell’attività scolastica e didattica della scuola primaria (elementari); dell’attività scolastica e didattica del primo anno della scuola secondaria di primo grado (prima media). Nello stesso periodo, le attività didattiche del secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado (seconda e terza media) e della scuola secondaria di secondo grado (licei, istituti tecnici etc.) si svolgono esclusivamente in modalità a distanza.