Parco dell’Etna, new look tra ristrutturazione, manutenzione e messa in sicurezza dei sentieri

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Si rinnova la rete dei sentieri sul vulcano Etna. È stato finanziato il progetto di riqualificazione dei tracciati pedonali e ciclabili dell’area; si tratta di interventi per almeno 120 km di percorsi adibiti al trekking e al cicloturismo .

Il Parco dell’Etna dunque si rifà il look in vista della stagione prossima tra ristrutturazione, manutenzione e messa in sicurezza dei suoi sentieri, con una progettualità finanziata da Fondi comunitari del PO Fers Sicilia 2014-2020 per un importo di 627 mila euro.

Il piano dell’ ente sovraintendente Parco dell’Etna si è infatti classificato primo nella graduatoria provvisoria dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente e gli interventi previsti riguarderanno nello specifico i sentieri ciclabili e pedonali dell’Etna, lavori per oltre 120 chilometri di tracciati, alcuni tra questi di origine antichissima. Si tratta di poco meno del 40 per cento della lunghezza lineare complessiva di tutti i 50 sentieri già censiti , da rendere più percorribili per il trekking e l’escursionismo in bike. Un ecosistema esteso su un’area di meno di 60mila ettari, di cui una parte è già stata dichiarata riserva integrale ed è inserita nell’ UNESCO Heritage List  grazie all’unicità dei suoi aspetti vulcanologici e geologici.

Si tratta di opere tecnicamente semplici, ma comunque attese da tempo che riguarderanno i tracciati, la realizzazione di staccionate, l’opposizione di cartelloni a partire dai singoli Comuni ad indicare l’attacco dei sentieri e laddove si necessita la sistemazione del fondo per l’uso del pietrisco.

Il piano dell’ ente è a tutti gli effetti il primo progetto di infrastruttura che prende in considerazione nel suo insieme le vie destinate alla mobilità lenta su quello che è il vulcano attivo più alto d’Europa e, considerata la complessità di una sentieristica inclusa in proprietà differenti che va dal Demanio forestale a quella dei 20 comuni compresi nel Parco dell’Etna, lo si può considerare un risultato “unico”, mai raggiunto prima. “ Questa progettualità  intende unificarli per sviluppare un’organica rete sentieristica– dice Carlo Caputo presidente del Parco dell’Etna -. I tragitti inclusi nel progetto sono almeno 25 e si snodano su distanze molto varie, da alcune decine di chilometri a poche centinaia di metri dentro un contesto ambientale ed agricolo unico”.

L’Etna è il sito di maggiore riferimento delle attività escursionistiche in Sicilia, un primato questo che, in pandemia, è cresciuto notevolmente, come dimostrano anche le tempestive aperture dei sentieri adeguate alle regole previste dal piano di contrasto alla pandemia,  a partire già dal maggio 2020. Questo perché malgrado le riduzioni delle visite guidate, il numero di utenti che, a causa delle chiusure e dei limiti dal lockdown, sono andate in cerca di un contatto con la natura è cresciuto visibilmente con più presenze individuali e di piccoli e ristretti gruppi debitamente distanziati.

La rete dei tracciati pedo-ciclistici dell’Etna è disponibile nell’app Parco dell’Etna già da 5 mesi ( anche in versione Lis ), uno strumento utile per la fruizione dei luoghi in passeggiata. L’app infatti da accesso ad una serie di informazioni che permettono di esplorare l’intera area del Parco. Offre la visualizzazione su mappa dei sentieri e i diversi punti di interesse,  individua i rifugi, i punti naturalistici, panoramici e quelli generici, fornendo schede e dettagli e segnalando agli utenti la prossimità con punti di interesse tramite gli appositi Beacon posizionati nell’area. 

Un sistema utile per la fruizione libera dei sentieri che però in termini di impatto sull’ ambiente e di effettiva sicurezza della persona, suggerisce ancora qualche criticità sollevate proprio dalle escursioni senza l’ausilio di guide specializzate. Inoltre tra gli obiettivi che l’ente ha in programma c’e anche la definizione di un “marchio di qualità”, un punto a cui lavora il Parco dell’Etna la cui volontà espressa è quella di allinearsi agli altri parchi italiani. Una certificazione quella del marchio che mira a distinguere e valorizzare l’intera produzione agricola proveniente dall’area vulcanica e che in seguito sarà estesa anche al comparto dei servizi.