Smart working, Gartner: “Il lavoro da casa crea impiegati ‘ibridi’ e aumenta lo stress”

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Lavorare da casa solo apparentemente offre dei vantaggi. Se, da una parte, infatti, si ha la possibilità di restare tra le proprie confortevoli mura domestiche, dall’altra con il lavoro ‘smart’ le giornate lavorative si sono allungate perchè non c’è mai un vero confine che divida l’attività professionale da quella personale.

Più che una sensazione che accomuna tanti, questa è una teoria che è stata provata da diverse ricerche, l’ultima delle quali pubblicata da Gartner, che hanno riscontrato l’esistenza di impiegati ‘ibridi’, che lavorando da casa, parzialmente o totalmente, staccano due o tre ore dopo dal normale orario di lavoro a causa delle inevitabili ‘interferenze’ familiari e sono, di conseguenza, sottoposti ad un rischio di stress molto alto. Secondo la ricerca di Gartner “il 40% di chi lavora almeno parzialmente da casa fa orari più lunghi, e fatica a disconnettersi 1,27 volte più di chi invece si trova in ufficio”.

Sembrerebbe, infatti, che sia proprio la distrazione uno dei rischi principali a cui sono sottoposti gli impiegati ‘ibridi’ che hanno un rischio maggiore di 2,54 volte di distrarsi rispetto a chi lavora in ufficio. Un altro fattore segnalato dallo studio è la cosiddetta ‘Zoom fatigue’, ovvero il maggiore stress che sembrerebbe derivare dai meeting virtuali rispetto a quelli in presenza.

In ultimo, non per importanza, c’è il reale allungamento della giornata lavorativa poichè “con il lavoro da remoto che ha sfumato i confini tra lavoro e vita personale – spiega la ricerca – i lavoratori non riescono a mettere confini, e molti restano connessi anche molto dopo la fine dell’orario teorico di lavoro”.

Una problematica questa da dover tenere sotto controllo soprattutto se si pensa che questa modalità virtuale ormai è entrata a far parte della vita di tutti inclusi, e primi tra tutti, gli studenti, soprattutto delle superiori e universitari, che ormai. Da oltre un anno, vivono la fatica della scuola a distanza e la, conseguente, spersonalizzazione dei contatti umani, rischio che nessuno si può permettere di sottovalutare.