Università Palermo, Micari: “Crescita negli iscritti, nuovi corsi per studenti stranieri”

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PALERMO (ITALPRESS) – “Il dato più significativo è sicuramente quello della crescita ulteriore della popolazione studentesca, del numero degli immatricolati. In Italia c’era una preoccupazione sugli effetti della pandemia, sul numero dei nuovi iscritti ma in realtà le cose sono andate oltre le più rosee aspettative. Noi quest’anno raggiungiamo 10 mila e 800 matricole e l’anno scorso erano 10 mila e 200”. A dirlo con orgoglio è il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari, che ha presentato il bilancio consuntivo relativo all’anno 2020.

“Mi piace sottolineare che noi siamo partiti nel 2015 con 7 mila e 700 iscritti – aggiunge -. Quindi è una crescita importante. Crescita importante anche sulle magistrali, che è un altro segnale importante. Storicamente molti ragazzi, magari dopo la triennale, andavano fuori. Adesso invece abbiamo avuto 2.900 iscritti alle magistrali, anche questo è un dato per noi molto molto positivo”.
Numeri importanti, è stato evidenziato, per una università che negli ultimi anni è crescita sotto tutti i punti di vista, soprattutto per quanto concerne la riduzione del fenomeno della migrazione intellettuale, ovvero gli studenti che decidono di proseguire gli studi lontano dal capoluogo siciliano. La statistica dice che oggi il 92% degli studenti universitari residenti nella Provincia di Palermo sceglie UniPa. Un segnale, è stato sottolineato, che fa ben comprendere la bontà del lavoro fin qui svolto anche per quanto riguarda l’aspetto sociale del territorio e dovuto anche grazie all’ampliamento della “no tax area” a 25 mila euro, che ha fatto si che due terzi degli studenti non pagassero le tasse”.

“E poi – annuncia Micari – c’è una novità importantissima, siamo i primi in Italia a farlo, siamo la prima università non telematica a proporre dei corsi online per gli studenti stranieri, sono tre corsi di laurea magistrali: ingegneria elettronica, gestionale ed international trade. Questi saranno totalmente in inglese. “Abbiamo una base solida – conclude il rettore -. Sono convinto che in questi cinque anni si sia fatto un lavoro importante e si siano avvicinati gli studenti all’università. Credo che più avanti si potranno ottenere ulteriori risultati interessanti”.
(ITALPRESS).