Vitalizio per le vittime della camorra a famiglia di boss, sequestrati

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La Guardia di Finanza di Torre Annunziata (NA) ha sequestrato beni per 166mila euro alla moglie e alla suocera di un affiliato del clan Gionta che, per 15 anni, hanno percepito il vitalizio riservato ai familiari delle vittime di mafia.

Le due donne sono moglie e figlia di una delle vittime della “strage di Sant’Alessandro“, ma la moglie del boss si è dichiarata nubile quando ha presentato i documenti per il vitalizio, poi ottenuto dal 2002.

Durante i controlli poi, la donna, inscenò anche una finta separazione, per non perdere il beneficio.

Nella strage di Sant’Alessandro, avvenuta il 26 agosto 1984, a Torre Annunziata, vennero uccise otto persone e altre sette ferite dai killer della camorra davanti un circolo di pescatori.

La figlia della vittima, però intanto, si è sposata con un elemento di spicco del clan Gionta il quale, nel corso degli anni, venne incaricato di gestire il racket e le piazze di spaccio della zona.