Palermo, Corini chiamato al riscatto nel giorno della “sua” festa

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Che la piazza di Palermo sia da tempo spaccata tra i sostenitori a spada tratta di Eugenio Corini e i suoi detrattori è ormai un dato di fatto. I risultati, peraltro, non incentivano coloro a cui non va “a Genio” il tecnico bresciano a placare la propria “ira” calcistica nei confronti di colui che fu un idolo della tifoseria ma che pian piano si sta trasformando, a detta di molti, nell’unico responsabile dell’attuale situazione rosanero.

Il quadro generale, tuttavia, a detta della dirigenza e dello stesso tecnico, non è poi così grave, anzi in linea con le aspettative stagionali secondo cui l’obiettivo principale sarebbe stato quello di una tranquilla salvezza. Messa così, infatti, il Palermo starebbe rispettando la tabella di marcia, visto il +7 rispetto al Cittadella, prima delle squadre attualmente invischiate nella zona playout.

Il bicchiere, però, si palesa mezzo vuoto quando alle ambizioni di una piazza calorosa e sempre prima per distacco in termini di pubblico sugli spalti, sia in casa che in trasferta, hanno fatto seguito prestazioni a dir poco non all’altezza sul terreno di gioco. A ciò si aggiunga inoltre che lo stesso tecnico Corini, già dopo le tre vittorie di inizio 2023 contro Bari, Ascoli e Reggina, aveva invitato la squadra ad “alzare l’asticella”, consapevole delle potenzialità reali dell’organico a sua disposizione, rimaste però per lo più inespresse nei successivi undici incontri, ad eccezione forse del successo interno contro il Modena.

PALERMO, CAMBIO IN PANCHINA O…LAVORO

Adesso, assodato che per qualcuno l’unica soluzione per rivitalizzare la squadra sarebbe quella di cambiare allenatore, per Corini invece c’è solo un modo di migliorare la classifica e puntare a raggiungere i playoff: lavorare, lavorare e ancora lavorare. È questo uno dei verbi più utilizzati dal mister durante le sue innumerevoli conferenze stampa, in cui non sono mancate anche “giustificazioni” relative ad errori arbitrali o richiami alla sfortuna.

Ed ecco allora che il destino, che nulla fa mai per caso, affida al Palermo del Genio la possibilità di aprire la 35esima giornata di campionato proprio nella giornata dei lavoratori. I rosanero, infatti, scenderanno in campo il primo maggio alle ore 12.30 in quel di Como, in una partita che conti alla mano è di fatto uno degli ultimi appelli per riacciuffare un posto utile per i prossimi playoff.

L’auspicio dei tifosi, che hanno già visto giocare la squadra per Santo Stefano,  l’Immacolata e Pasquetta con soli tre miseri punticini conquistati contro Brescia, lo stesso Como e Cosenza, è che la festività laica possa portare una vittoria. Magari, nel giorno dei lavoratori, qualcuno potrà ricredersi sul fatto che Eugenio da Bagnolo Mella debba cambiare la panchina su cui svolgere la propria professione.